Sulla sponda orientale del torrente Castellano, ai piedi di Colle Telleto e a valle di Pizzo, sorge l’abitato di Basto, a 750 m s.l.m. L’origine del toponimo è incerta, alcuni studi confermano una derivazione longobarda (da “Wast” = guasto) riferendosi ad una località in rovina, deserta. Attualmente il paese è formato in prevalenza da case in pietra datate tra il XVII e il XVIII secolo, alcune segnate dalla frequente attività dei Gesuiti, come dimostrano i tanti motti e monogrammi incisi sulle pietre. Degna di menzione è l’attuale Chiesa di Sant’Andrea, intitolata a San Pietro fino al 1571: un edificio in pietra, con tetto a capanna e campanile a vela, aggiunto successivamente sul retro.
All’interno della Chiesa è presente una tela settecentesca, di modesta fattura, raffigurante una Madonna con Bambino fra un Santo Papa e Sant’Andrea.
L’antica Chiesa dedicata a Sant’Andrea sorgeva poco distante dall’abitato di Basto, nella zona denominata Preta.
Nel 1978 è stato eretto nella piazza principale un monumento a memoria di tutti gli emigrati che sono andati via dal paese in cerca di lavoro o fortuna.
Nel 1650 l’abitato di Basto venne incendiato dai “cappelletti” del preside Abruzzo per ritorsione contro i briganti.
Durante il colera del 1835, un paesano, dando credito alle dicerie contro i seminatori di malattie, inquinò con la fuliggine la fontana pubblica causando molti disagi alla popolazione per diverse settimane.
Foto: Francesco Mosca - www.paesiteramani.it
Ultimo aggiornamento: 30/08/2022
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