La Chiesa di San Vito è una chiesa benedettina risalente al XII secolo, di giurisdizione farfense fino al 1741. È una costruzione rettangolare a capriata con presbiterio absidato di schiette forme romaniche del Trecento. L’esattezza del lavoro a massello fa pensare alla presenza di un maestro lomabrdo.
L’originale pianta rettangolare con navata unica che terminava con l’abside nel periodo fascista ha subito modifiche e ristrutturazioni nei primi anni del Novecento, con l’aggiunta di un’altra navata, più grande, perpendicolare alla prima: la nuova costruzione fa da navata, mentre la vecchia forma il transetto. Il tetto è a capanna, realizzato con capriate in legno a vista; la facciata è elegante ed abbellita da un grande rosone su cui spicca una lunetta in ceramica, composta da 39 mattonelle, che raffigura scene di santi tra cui San Vito, Sant’Antonio e la Madonna Assunta tra angeli. Sul lato corto contrapposto all’abside si trova la torre campanaria, alta e massiccia, attraverso cui occorre passare per entrare in chiesa.
Il campanile è abbellito da bifore in prossimità della vetta, che termina a guglia, ed ospita due campane.
Nell’archivio parrocchiale, dove sono presenti registri anteriori al 1860, è conservata una croce astile, di tecnica sulmonese del Trecento, in argento sbalzato e dorato con estremità lobate e figure sacre rilevate. Le costolature sono deteriorate e manca una lastra della lobatura destra nel verso. I registri parrocchiali, in cattive condizioni, sono perlopiù tardivi: un Liber Confirmatorum è del 1774.
In sacrestia si possono ammirare alcune tele ad olio e sull’altare una tela recente, tutte tecnicamente mediocri.
In una sala parrocchiale spicca una piccola tela ad olio rappresentante San Giovanni Battista decollato, in cornice originale realizzata con una buona tecnica del Settecento, ma con toni bassi a causa dell’umidità.
La parrocchia è stata di giurisdizione farfense fino al 1741.
Foto: Francesco Mosca - www.paesiteramani.it
Ultimo aggiornamento: 30/08/2022
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