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Corano

Corano è una frazione del comune di Valle Castellana situato tra Macchia da Sole e San Vito. È costituita da due nuclei separati distanti circa un chilometro l’uno dall’altro: Corano di Sopra, posto a 930 m s.l.m., lungo la strada Macchia da Sole - San Vito, e Corano di Sotto, posto a 873 m s.l.m., più appartato e lontano dalla strada. Corano è un prediale romano e probabilmente, proprio sui resti di epoca romana, venne realizzato il cenobio di Santa Croce e una Chiesa a tre navate, abbandonati entrambi nel 1270.

Le case del borgo di Corano, distrutte durante il corso del Seicento, sono testimonianza del passaggio dell’esercito spagnolo che aveva l’obiettivo di debellare il brigantaggio. La ricostruzione del paese avvenne alla fine del 700 ad opera di persone dedite alla pastorizia e alla legna.

 

Corano di Sopra

L’ingresso al borgo è caratterizzato dalla presenza di una croce in legno posta nel luogo dove originariamente si ergeva la Chiesa. Una testimonianza orale dà indicazione che durante i lavori per la realizzazione della strada che porta a San Vito, nel 1957, vennero rinvenute due urne probabilmente appartenenti al cimitero posto nei pressi della chiesa di Santa Maria del Cerro.

 

Corano di Sotto

Il borgo è caduto lentamente in abbandono, presenti infatti numerosi ruderi e pochissime abitazioni ristrutturate. L’abitato era costituito da un nucleo centrale, in totale una decina di case, attorno al quale girava la strada, con vicino un fontanile.

A monte di Corano, il carsismo ha generato una grotta di circa 350 mq, ove sopravvivono i resti dell’arcicenobio di Sant’Angelo a Volturino. Il documento più antico riguardante Sant’Angelo a Volturino appartiene agli atti di Santa Maria di Farfa del 939. Grotta Sant’Angelo potrebbe sorgere sui resti di un antico tempio dedicato a Ercole che, con l’avvento del Cristianesimo, venne dedicato al santo venerato dai longobardi, San Michele Arcangelo sotto la regola benedettina. Oggi restano ancora in piedi alcune pareti affrescate della chiesa e tratti di pavimento in coccio pesto,così come le fondazioni del monastero che si estendono anche fuori dalla grotta e due grotticelle laterali utilizzate come stanze e cisterne.

 

 

Foto: Francesco Mosca - www.paesiteramani.it

Ultimo aggiornamento: 04/02/2022

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