Leofara si trova sul declivio di un crinale a oltre 1000 m di altezza, tra Brannisco e Vallenquina. Anticamente conosciuta come Rocca Bufariorio, nel tempo ha mutato il suo nome in Bufarae ed infine in Leofara. Il toponimo ha origini sicuramente longobarde come dimostra il suffisso -fara che corrisponde al termine gens, stirpe.
L’abitato è prevalentemente ottocentesco e moderno con alcune case più antiche risalenti al XVI secolo, come i resti del cosiddetto “palazzo” presso la chiesa sopra un terrapieno, il passaggio voltato sostenuto da travoni in legno, resti di gafii dalla tipologia longobarda e resti di una casa-torre con basamento a scarpa.
All’ingresso del paese è situata la Chiesa di Santa Maria Assunta risalente al 1700. L’edificio, a navata unica con tetto a capanna e campanile a vela conserva, almeno per due terzi dell’altezza, la muratura antica a corsi abbastanza regolari di conci in pietra con ammorsature agli spigoli. Nel 1920 la Chiesa venne ristrutturata e il campanile a vela venne demolito per realizzare l’attuale campanile a pianta quadrata posto sul lato destro nella zona di passaggio tra l’aula e la sacrestia che si sviluppa su due piani per ospitare la casa parrocchiale. All’interno l’aula termina con un presbiterio in cui è conservato un altare ligneo policromo e dorato databile al XVIII.
Il toponimo Leofara è tipicamente longobardo e, sopra la chiesa di Santa Maria, si conservano i resti di un castello longobardo con la torre nel punto più alto e con l’abitato sviluppato sul pendio, a forma triangolare, così come Pietralta e Castel Manfrino. Il vecchio paese di Leofara, del periodo romano e altomedievale, sorgeva presso la Cordella, non lontano dalla fontana ove sono stati rinvenuti diversi frammenti di orli, anse e persino resti della camera di cottura di un forno.
Il 28 agosto del 1806 il parroco di Leofara, don Giuliano Calidori, venne catturato dai francesi e sul Monte Gaglioni fu barbaramente mutilato e le membra disperse. I resti furono ritrovati dai fedeli di Laturo e sepolti nella loro Chiesa.
Ogni anno, nell’ultima settimana di ottobre, a Leofara si svolge la suggestiva “Sagra della castagna” essendo una zona ricca di castagneti che producono pregiati marroni.
Foto: Francesco Mosca - www.paesiteramani.it
Ultimo aggiornamento: 30/08/2022
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