Macchia da Borea è una frazione di Valle Castellana situata a 937 m s.l.m. nell’alta Valle del Salinello, tra i Monti Gemelli. La frazione prende il nome dalla sua esposizione esclusivamente ai venti da Nord, Borea, in contrapposizione alla dirimpettaia Macchia da Sole, esposta invece a mezzogiorno. Macchia deriva invece da “macla”, un toponimo comune nei luoghi intensamente boschivi, ricordando anche l’oscura ombrosità del bosco. L’abitato ottocentesco e moderno conserva alcune case più antiche, come quella situata all’ingresso del paese, ormai diruta, che ha sull’architrave di una finestra la scritta: VDAS TVVUA DOMINE DE MOSTRAMICHI, mentre sull’architrave di un portale la data 17IHS06. La chiesa, già intitolata a San Martino, oggi alla Madonna delle Grazie, si presenta nell’aspetto settecentesco, ha navata unica, tetto a capanna e campanile a vela. È stata danneggiata dai terremoti che hanno colpito il centro Italia negli anni 2016/2017, tuttavia l’edificio si presenta, dopo un’attenta ristrutturazione avvenuta nel 2008, in pietra a vista e legata con malta. La semplice facciata guarda insolitamente i monti e non nello slargo della piazzetta. Sullo slargo si affaccia la parete laterale della chiesa nella quale si aprono una piccola porta laterale e due finestroni. All’interno è presente un altare barocco in legno con dorature, nelle due nicchie laterali le statue dei santi Martino e Antonio Abate e, presso l’altare, la statua della Madonna col Bambino. In prossimità dell’ingresso è incastonata al muro un’acquasantiera in pietra lavorata.
Nel 1447, Macchia da Borea, Macchia da Sole, Cannavine e Piano Maggiore, formavano l’Università di Macchia del Conte e appartenevano al conte di Montorio.
Nel 1982 la parrocchia della Madonne delle Grazie veniva assorbita da quella di San Giovanni Battista di Macchia da Sole.
Foto: Francesco Mosca - www.paesiteramani.it
Ultimo aggiornamento: 30/08/2022
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