Prevenisco è situato a 680m s.l.m e sorge ai piedi di Colle Venallacqua, lungo la SP 49. Il toponimo della frazione deriverebbe da “prevenire, tenere in serbo”, probabilmente il luogo in cui erano conservate le forniture per il vicino Castello di Collesecco, da mettere in relazione con la località di Fornisco (fornire-cuocere). L’abitato é costituito da edifici prevalentemente ottocenteschi e moderni, fatta eccezione per alcune case in pietra risalenti al XVIII secolo. Le abitazioni settecentesche si caratterizzano per i moniti incisi sugli architravi di porte e finestre che attestano una capillare attività dell’Ordine dei Gesuiti in questa zona fino al secolo scorso. Sulla piazzetta in cui termina l’abitato di Prevenisco si affaccia la piccola Chiesa dedicata a San Bartolomeo, un edificio dalla semplice struttura architettonica in pietra, risalente al 1500, che nel corso dei secoli ha subìto notevoli ristrutturazioni. La chiesa presenta una copertura a capanna e dalla facciata in pietra si erge un piccolo campanile a vela. Il portale molto semplice è in laterizio, mentre sul fianco destro dell’edificio è presente una porta tamponata, datata 1569, come riporta l’incisione sull’architrave “gloria tibi soli 1569”. L’interno, costituito da un’unica navata, conserva un tabernacolo ligneo dorato e dipinto, databile alle fine del ‘600 e due dipinti di modesta fattura: una tela ad olio del XVII secolo e un più tardo San Bartolomeo. Appena dopo l’ingresso dell’edificio, sulla sinistra, comunicante con la chiesa tramite un arco a tutto sesto, è presente una piccola cappella la cui parte sottostante veniva utilizzata per la tumulazione dei defunti.
Parte dell’abitato più antico di Prevenisco, quello che originariamente doveva corrispondere con il monastero annesso alla chiesa di San Bartolomeo, oggi di proprietà della famiglia Santini, è andato in gran parte distrutto con il terremoto 2016. Si conservano alcuni architravi incisi e parte di un bellissimo gafio ligneo, costruito probabilmente verso la fine del Settecento secondo le antiche tecniche longobarde. All’ingresso della frazione è presente un’abitazione diruta identificata dai locali come “la casa del noto Brigante Angelini”.
Foto: Francesco Mosca - www.paesiteramani.it
Ultimo aggiornamento: 30/08/2022
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